Una cosa da nascondere by Elizabeth George

Una cosa da nascondere by Elizabeth George

autore:Elizabeth George [George, Elizabeth]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Longanesi
pubblicato: 2021-12-14T23:00:00+00:00


Leyton

North London

Monifa Bankole aveva ripetutamente chiamato il numero di cellulare che le avevano dato la prima volta che lei e Simi erano andate alla clinica. Non aveva mai ricevuto risposta e, alla fine, la segreteria telefonica – evidentemente piena – non aveva più accettato messaggi. Ma l’agenda degli appuntamenti era zeppa di nomi, quindi era inconcepibile che la clinica fosse stata chiusa per sempre. Anzi, la cosa più probabile era che si fosse semplicemente spostata in un’altra zona di Londra. Doveva solo scoprire quale.

Non aveva avuto fortuna e adesso sapeva di dover fare qualcosa. Tani aveva versato benzina sul fuoco della sua ansia. Abeo, l’aveva informata il figlio, aveva fatto gli acquisti indicati da Chinara Sani, la tagliatrice nigeriana. Tani aveva buttato via tutto, e le aveva mostrato l’elenco che la donna aveva consegnato ad Abeo, poi le aveva chiesto che gli lasciasse portare Simisola in un posto sicuro. A quel punto, infatti, Abeo doveva solo ricomprare tutti gli articoli elencati e organizzarsi per far tagliare Simi altrove. Quando Monifa gli aveva risposto che non gli avrebbe mai consegnato Simisola, le aveva sventolato in faccia delle carte affermando che si trattava di un ordine di protezione che sarebbe stato consegnato alle autorità preposte se lei non avesse collaborato.

Fu la parola collaborare che la fece decidere, l’idea che avrebbe dovuto collaborare con il suo stesso figlio perché lei era una donna. «Tu non mi dai ordini» gli aveva detto.

Il tono di lui si era alterato. «Mamma, ti prego, la voglio portare in un posto sicuro.»

Ma lei non aveva ceduto. Sapeva che, rifiutandosi di consegnare la bambina al fratello, rischiava di far finire Simisola in affidamento. Se lui avesse presentato quelle carte per conto suo, probabilmente l’esito sarebbe stato quello. Ma Monifa aveva paura di non rivedere Simi per mesi e mesi, o forse di perderla per sempre.

Aveva preso Simi per mano ed era andata a cercare Halimah, la madre di Lim. Anche lei viveva a Mayville Estate, ma dall’altra parte, al secondo piano di Lydgate House in Woodville Road. Monifa non era mai andata a casa sua – Abeo non approvava Halimah perché era divorziata –, ma Simisola, che c’era stata, sapeva dove andare e a quale piano.

Lim era stata la sola figlia di Halimah, una figlia unica. Halimah non era entusiasta all’idea di far tagliare Lim ma, essendo stata tagliata lei stessa, aveva cercato qualcuno che potesse eseguire l’operazione. All’epoca, infatti, lo vedeva così: un semplice rituale da superare per essere pulita e pronta a diventare donna. Non voleva far del male alla sua bambina.

Nessuno, e meno di tutti Halimah, aveva creduto che le cose potessero andare tanto male. Tutti si aspettavano soltanto un periodo di disagio e, a cose finite, Lim sarebbe stata pulita e pura. Ma nulla era andato come da programma e Lim si era tolta la vita.

Quando Halimah, sentendo bussare, aveva aperto la porta, Monifa le aveva detto: «Abeo ha trovato una persona e l’ha portata a casa nostra. Tani lo sa e ho paura che voglia portare via Simisola per questo motivo».



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